Contro l'insufficienza renale terminale si può Vincere

Contro l'insufficienza renale terminale si può Vincere

Ogni giorno moltissime persone si accorgono di dover ricorrere alla dialisi perchè colpite da malattie renali.
Il decorso di queste malattie reca il 90% dei casi all'insufficienza renale terminale, dunque alla schiavitù della dialisi e all'attesa di un nuovo rene da trapiantare.

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L’organo che soffre in silenzio

La diagnosi di insufficienza renale cronica (IRC) corrisponde a uno stato di cattivo funzionamento del rene. La malattia renale ha però caratteristiche subdole che difficilmente si fanno notare con sintomi chiari e univoci. Questi, spesso, intervengono quando la malattia si è ormai instaurata. I cinque fattori di rischio fondamentali per una accurata monitorizzazione ai fini di una prevenzione e di una diagnosi precoce sono: albuminuria, ipertensione, fumo, ipercolesterolemia, diabete, clearance della creatinina (un indice diretto della funzionalità renale).


La Dialisi

Dialisi

Al momento la dialisi rappresenta l'unico mezzo di sopravvivenza, in quanto unico vero sostituto artificiale di un organo naturale per un malato affetto da uremia terminale, qualora non sia possibile effettuare un trapianto. Il trapianto di rene è ormai comunque un intervento di routine praticato nei centri specializzati, tuttavia, nonostante molta gente non conosca la preziosa funzione dei reni e le patologie ad essi correlate i nefropatici in dialisi ed in attesa di un trapianto che restituisca loro la libertà ed una seconda chance di vivere sono moltissimi e in continuo aumento, e gli organi a sufficienza per far fronte all'enorme necessità dei pazienti in lista non sono disponibili. Nonostante i grandi passi avanti compiuti nella prevenzione, una popolazione silenziosa e molto spesso troppo poco presa in considerazione e sconosciuta al pubblico composta da moltissime persone soffre attaccata ad una macchina attraverso due grossi aghi con cadenza trisettimanale di sedute dialitiche di 4 ore ciascuna. Spesso sono persone rassegnate a vivere silenziosamente la loro condizione cercando di ritagliarsi dei piccoli momenti di serenità al di fuori di quelle ore in ospedale per lunghi anni, che diventano decenni di vita perduta. Bambini che non avranno con ogni probabilità un futuro come i coetanei, ai quali è tolta la spensieratezza, costretti ad assumere pochissimi liquidi sopportando il tormento della sete incessante e la stanchezza costante.

Un paziente in dialisi non va mai in vacanza e se ci va "porta la macchina con sé", costretto a chiedere il permesso con molto anticipo per poter essere ospitato ed accolto presso altre strutture non sempre presenti nelle località di vacanza, fornite di un centro dialisi e pregando di venire accettato e di essere in condizioni idonee, con un buon accesso vascolare per l'attacco alla macchina (il paziente dializzato è portatore di una fistola arterovenosa) discrete condizioni fisiche e portando con sé moltissimi farmaci come l'eritropoietina spesso non somministrata nei centri di accoglienza perché costosa, con alto rischio di precipitazioni dell'emoglobina e necessità di essere trasfusi con urgenza.

Il paziente è poi costretto a contare le ore di viaggio senza dialisi e quindi senza purificazione del sangue (un rene normale funziona H 24 e non 4 ore solamente, a giorni alterni) ed è per questa ragione che la dialisi deve essere effettuata tre volte alla settimana rispettandone i turni. Nei giorni di non dialisi bisogna porre enorme attenzione all'incremento di peso interdialitico limitando l'introduzione di liquidi che se in eccesso possono arrecare edemi polmonari ed infarti. la sete è una compagna fedele del paziente in dialisi, il quale deve bere pochissimo, anche in estate, sempre. E' necessario inoltre non introdurre cibi ricchi in potassio, un sale che normalmente si espelle con le urine e in condizioni di totale assenza di emissione di urine come accade in dialisi il potassio si accumula bloccando il muscolo cardiaco. Questi cibi sono tutti i vegetali, quindi tutta la verdura, tutta la frutta, i legumi e la carne. Anche i prodotti ricchi in fosforo come latte, formaggi, biscotti e prodotti da forno con l'assunzione causano seri problemi ossei e venosi con severo rischio di osteoporosi ed indurimento arterioso pericoloso per il cuore. Questo enorme stress fisico che non permette di vivere come gli altri lavorando autonomamente e costringendo alla dipendenza continua dalla macchina di dialisi e dai familiari toglie libertà di disporre serenamente della propria esistenza, consumando via via i giorni, i mesi e gli anni migliori di un bambino, una persona giovane ed i pazienti più anziani e soli, questi ultimi soprattutto riducendoli al decesso, con pesanti conseguenze fisiche, psicologiche, economiche e sociali. Sempre più complesse sono inoltre le condizioni cliniche e le patologie che accompagnano l'insufficienza renale. Infatti altre patologie quali il diabete, malattie cardiovascolari, neoplasie, problemi di reflusso esofageo e deterioramento del sistema venoso affliggono sempre di più gli emodializzati, proprio perché più esposti al rischio di infezioni e deficit immunitario, rendendo meno efficace, in termini di mortalità e di morbilità, il trattamento dialitico.


I reni a cosa servono

I reni a cosa servono

l loro compito principale è quello di assicurare ogni giorno, per mezzo delle loro unità funzionali, i nefroni, una costante depurazione dei circa 400 litri di sangue che, circolando, pervengono loro dalle arterie renali, sangue che poi, liberato di materiali di scarto e di liquidi in eccesso, passa nelle vene renali.

I reni sono organi escretori. Insieme alle vie urinarie costituiscono l'apparato urinario, che filtra dal sangue i prodotti di scarto del metabolismo e li espelle tramite l'urea. Il settore della medicina che studia i reni e le loro malattie è chiamato nefrologia.

I reni non hanno solo il compito, tramite i nefroni, di eliminare i prodotti finali del catabolismo azotato e i prodotti tossici che vi giungono, nonché di regolare il volume del liquido extracellulare e quindi il contenuto idrico dell'organismo. Se non vengono ingeriti molti liquidi e si suda molto, il rene elimina pochissima acqua producendo urine concentrate, mentre, al contrario, quando introduciamo molti liquidi, l’acqua in eccesso viene prontamente eliminata con urine diluite. Sodio, potassio, calcio, fosforo, cloro, magnesio sono i più importanti tra i numerosi elementi il cui bilancio è regolato dal rene e la cui normalità è essenziale per la vita e la salute producono alcuni ormoni come l’eritropoietina, che stimola la formazione di globuli rossi da parte del midollo, la renina e le prostaglandine, che intervengono nella regolazione della pressione arteriosa. Producono la forma attiva della vitamina D, fondamentale per l’assorbimento intestinale di calcio e la calcificazione dell’osso. Uno squilibrio di una di queste delicate funzioni se trascurate comporta una serie di danni per tutto l'organismo con problemi ossei, venosi, oculari, cardiaci e con alto rischio di infezioni che anno dopo anno indeboliscono il fisico invalidandolo sino al decesso.


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